Perché Londra

Un immobile è sempre un investimento sicuro e un prezioso rifugio per i propri risparmi, sia in Italia che all'estero.

Da sempre nell'immaginario collettivo del consumatore italiano il "mattone viene percepito come un investimento sicuro, in particolar modo quando si preferisce ripiegare su una "strategia tranquilla" sul lungo periodo.

Londra è una location ideale per comprare, investire e  fare business  grazie ad un  clima  generale rivolto all'internazionalità, la presenza in città di grossi gruppi bancari e finanziari, una vocazione all'innovazione e l'alto numero di imprenditori stranieri. Ed oggi Londra è meno lontana, da quando le linee low cost ci fanno atterrare in Inghilterra con un clic e biglietti a meno di 20 euro.

Acquistare una casa in una delle principali zone di Londra è sicuramente una soluzione ideale per investimenti a breve e lungo termine. E in una stagione finanziaria come quella che stiamo attraversando, un immobile sulle rive del Tamigi conviene ancora di più.

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È forse quest'ultimo elemento a funzionare da attrattiva maggiore, rispetto ad altre realtà sia europee ch mondiali, la forte presenza di imprenditoria  straniera  richiama altra  imprenditoria  straniera che beneficia degli scambi che un terreno di questo tipo può rendere più semplici e proficui. E, non ultimo, gioca un ruolo fondamentale anche il  sistema  infrastrutturale: Londra  ha  il  sistema aeroportuale più  trafficato  al mondo e questo  la dice  lunga non  solo  sulla mobilità internazionale ma anche sulla posizione che la città occupa nel business internazionale: una vetrina e un teatro decisamente unici.

Ogni giorno arrivano e partono da Londra centinaia di migliaia di nuovi “commuters”, di cui  circa 198.000 dal solo aeroporto di Heathrow.

Londra come calamita. La capitale  britannica  attrae sempre più  acquirenti internazionali, che  vedono nella città un rifugio sicuro. «Le turbolenze sui mercati finanziari hanno reso più attraente il mercato immobiliare londinese. È probabile che in futuro i problemi economici e geopolitici spingano ancora gli stranieri verso Londra». La sua collocazione fuori dall'”Euro zone”, le primavere arabe e le incertezze della politica russa, hanno spinto verso Londra nuovi investitori causando un incremento del valore degli immobili, attirando soprattutto investitori dall'Oriente e dalla zona Araba, che hanno gonfiato l'onda di questa immigrazione dorata alla ricerca di un investimento dal rendimento assicurato.

In più, ad attirare gli acquirenti internazionali è la possibilità di ricavare un ottimo reddito grazie all’affitto dell’immobile, avendo allo stesso tempo impiegato i propri risparmi in un bene considerato solido e sicuro come il mattone. 

Londra Londra il più grande centro finanziario del mondo, la città più vivace del pianeta, un’enorme banca dati di conoscenze e informazioni. Londra è  un magnete  che attira ogni  anno  migliaia  di  persone, ricchissimi e poverissimi, che  qui   arrivano e  si  fermano. Secondo  l'autorevole  Centre  for  Economic  and  Business Research (Cebr), la Gran Bretagna diventerà la maggiore economia in Europa entro il 2030.

Tutto ciò  fa  prevedere che nei  prossimi  anni, la  popolazione  della Gran   Bretagna crescerà dai 62.2 milioni del 2010 ai 70.5 milioni del 2030 (dicembre 2018 66.57 milioni). La capitale non è da meno, infatti negli ultimi 25 anni, la popolazione londinese,  è cresciuta di 800mila abitanti, quasi  tutti  immigrati. Dagli 8.1 milioni  di  abitanti  rilevati nel  2011, si  prevede che  la popolazione  della  Greater London  nel  2030 salira  a  10 milioni  di  abitanti. Come ha dichiarato l'allora Sindaco di Londra Boris Johnson a Bloomberg, il problema principale della City è la carenza di alloggi. Dal 2001 al 2011 sono state costruite 188 mila abitazioni, un'offerta ridotta rispetto alle 300 mila abitazioni edificate negli anni 70. 
 Di  conseguenza, per soddisfare le necessità  della  nuova popolazione, occorrerebbero almeno 50 mila nuove abitazioni; tutto ciò crea un  deficit  immobiliare di  circa 15 mila abitazioni  per anno, infatti le nuove abitazioni  costruite si  attestano  intorno a  sole 35 mila unità per ogni anno.

La sua forza sta innanzitutto nella lingua: l’inglese è la lingua globale, parlata nel mondo da mezzo miliardo di persone. Il suo passato coloniale, poi, ha  attirato da  sempre le comunità  anglofone, da  quella  indiana  a quella  australiana e americana. La City  crea  un indotto nei  cosiddetti  settori  creativi: pubblicità, architettura, media, software. E la  concentrazione  di  ricchezza  stimola  i  bisogni culturali e di intrattenimento, alimentando altri settori creativi: musica, arte, antiquariato, moda. 

Buona parte degli investimenti immobiliari a Londra sono effettuati da stranieri. Da un recente studio di alcuni dei più importanti immobiliartisti Inglesi, Italiani e francesi scalzano russi e arabi nella classifica degli acquirenti stranieri del mattone a Londra. La spesa totale per acquisti di case nella capitale britannica da parte di compratori europei è salita del 46% nei primi sette mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando la classifica dei compratori vedeva primi i russi, seguiti da cittadini degli Emirati arabi uniti e infine da indiani e francesi, parimerito al terzo posto (fonte il Sole 24ore).

In controtendenza con le altre capitali Europee, in particolare l'Italia, il mercato immobiliare di  Londra  non si ferma  mai. Nel corso del 2013, le  compravendite  hanno avuto un incremento record (+47%), nel 2014  il valore degli  immobili è cresciuto dell'8,3% in Gran Bretagna (fonte Nationwide) e del 17,8% in Londra (fonte Nationwide), mentre nel 2015 vi è stato un incremento del 6,4% in Gran Bretagna e del 12,4% in Londra (fonte Land Registry). E gli esperti prevedono che i prezzi, anche se con in misura inferiore, saranno in salita almeno fino al 2018. I prezzi nella capitale, sono ora superiori del 35% rispetto al picco massimo pre-crisi del 2007. Inoltre i dati di mercato attuali, mostrano che i vendotori Londinesi ottengono in caso di vendita il 99% del prezzo richiesto, dato che si abbassa al 96,2% nel resto del paese (fonte Express & Star).

 A differenza di quanto avviene in Italia, il Governo Britannico è intervenuto a sostegno del mercato immobiliare, con il programma 'Help to Buy' che offre un contributo statale del 20% sotto forma di un prestito senza interessi all'acquisto di una nuova casa a patto che l'acquirente sia in grado di pagare un deposito del 5 per cento. Il sistema di incentivi é stato un successo oltre ogni previsione rilanciando il mercato dopo la crisi finanziaria. Migliaia di persone hanno fatto domanda di adesione e secondo gli ultimi dati Help to Buy rappresenta ora il 30% di tutte le vendite nel settore immobiliare. Il programma ha rappresentato finora un sostegno di 15,5 miliardi di sterline e varrá altri sei miliardi per gli anni aggiuntivi fino al 2020. Da quando Osborne ha annunciato Help to Buy, nella finanziaria dello scorso anno, i prezzi sono aumentati in media del 10% e il numero di mutui concessi per l'acquisto di una prima casa é salito ai massimi da prima del 2007 (fonte Casa Plus 24-Il Sole 24ore)


Anche con le imprese il Governo Britannico ha intrapreso una strada indotta alla riduzione delle imposte, infatti nel "summer  budget" del  luglio 2015 il  cancelliere Osborn  Londra ha continuato nella politica di riduzione delle imposte  in modo sistematico  sulle imprese,  oggi al 20%, ma  destinata a  calare  al  18% entro il 2020 (fonte Il Sole 24ore).

L'immagine qua sotto, elaborata dagli Istituti di Credito dei paesi interessati, mette in evidenza un interessante ed eloquente schema di comparazione degli ultimi venti anni, in materia di prezzi degli immobili.

Nel 2016, la Gran Bretagna, ha continuato a calamitare l'esodo di giovani dall’Italia nonostante il referendum sulla Brexit. A evidenziarlo sono i dati forniti dall’Aire al Sole 24 Ore. Nel 2016 ben 15.083 connazionali tra i 20 e i 40 anni, hanno scelto Londra e dintorni quali nuovi paesi di residenza. (fonte Il Sole 24Ore).

Nonostante le turbolenze politiche post Brexit, nel IV trimestre nel 2017 il tasso di disoccupazione britannico si è confermato intorno al 4,4 per cento, attestandosi sul volore più basso degli ultimi 40 ani (Fonte Finanza.com). Sul fronte immobiliare, i mercati continuano a mostrare valori positivi, i prezzi medi delle abitazioni nel Regno Unito sono aumentati del 5,2% nell'anno 2017. La maggiore crescita annuale dei prezzi è stata registrata in Scozia, dove i prezzi delle abitazion
i sono aumentati del 7,7%, 5,4% per il Galles, 5,0% l'Inghilterra e 4,3% l'Irlanda del Nord (Fonte ONS).Per quanto riguarda invece le città, bene Sheffield (5,63%), Glasgow (5,38%) e Manchester (4,49%) (Fonte City A.M.).

 

Il 2019 sembra destinato a confermare un rallentamento del mercato immobiliare, con una crescita in ridotta a fronte dell'incertezza politica sulla Brexit. Le retribuzioni e i tassi dei mutui svolgeranno un ruolo importante in quello che potrà accadere ai prezzi delle case. Comunque, nel 2018, i prezzi delle abitazioni hanno mantenuto il valore di mercato, nonostante l'ansia per la Brexit.

 

A risentire maggiormente di questa situazione è stata l'intera Londra e il Sud Est.
Molto meglio in Irlanda del Nord, dove i prezzi sono aumentati del 5,5% nell'anno fino al quarto trimestre 2018. ed in Galles, i prezzi delle case sono aumentati del 5,2% negli ultimi 12 mesi.

L'Irlanda del Nord rimane il paese più economico del Regno Unito per acquistare una proprietà. 

 

 

 

 

 

 

Al di la di quanto fino ad ora indicato, c'è ancora qualcosa che continua a sorprendere:
«Londra, la metropoli inglese è unica al mondo – come spiega Liam Bailey, capo della Knight Frank per la ricerca sul settore residenziale – in quanto non c’è altra città che possa competere come hub globale in così tanti settori». Infatti nella top ten delle città che attirano le persone più ricche al mondo, la vera sorpresa è che - a dispetto di Brexit - la capitale del Regno Unito con i suoi 4944 ultraricchi ha sorpassato quella New York che fino a ieri era la regina dei milionari: solo negli ultimi cinque anni, a Londra, sono comparse 582 nuove persone che possiedono almeno 30 milioni di dollari.

 


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