Caso Shakira: per la residenza fiscale maggiori rischi legati alla presenza fisica

Eutekne.Info - 21/11/2023

L’intervenuto patteggiamento tra la cantante colombiana Shakira e il Fisco spagnolo mette in luce linee di comportamento che, pur con le ovvie diversità che si devono alle situazioni individuali, potrebbero caratterizzare nel futuro prossimo in modo maggiormente frequente i rapporti con il fisco italiano.

Il caso nasce dalla contestazione del Fisco spagnolo, in rapporto alla residenza fiscale per le annualità 2012, 2013 e 2014, che il fisco spagnolo intendeva fissare in Spagna grazie alla permanenza in Spagna della cantante in compagnia dell’allora marito, l’ex calciatore del Barcellona e della nazionale iberica Gerard Piqué.

L’impianto accusatorio si basava su numerose testimonianze appartenenti alla sfera personale e professionale dell’indagata; infatti sono stati a chiamati a testimoniare i parrucchieri, i camerieri dei vari ristoranti, gli istruttori di fitness, gli insegnanti di zumba, i medici, i vicini di casa e un rappresentante della mason Dolce e Gabbana.
A ulteriore conferma della presenza nello Stato della cantante è stata inoltre addotta la nascita del primo figlio, nel 2013.

Le pretese del Fisco spagnolo dovrebbe essere ricercata nelle norme nazionali sulla residenza delle persone fisiche, il quale lega la residenza alla presenza in Spagna per più di 183 giorni, piuttosto che alla presenza in Spagna del nucleo principale o della base delle attività della persona o dei suoi interessi economici, in forma diretta o indiretta.